La posta militare italiana in Jugoslavia (1941/1942)

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Jugoslavia 1941-1942

 

Attraverso un sito molto interessante che fra le altre cose parla della posta militare, nella Jugoslavia (1941-1942), abbiamo ricostruito lo sfondo storico che documenta le fotografie raccolte (nella pagina precedente), e da cui riprendiamo alcuni stralci (soprattutto relativi alle mosse della divisione Cuneense), rimandando per un più completo approfondimento al seguente collegamento:   http://www.giuseppemarchese.it/articoli/art_86/art86.html

...gli episodi che fecero scoccare la scintilla delle ostilità contro la Jugoslavia furono il colpo di stato incruento che il 27 Marzo 1941 rovesciò il governo presieduto dal premier Cvetkovic , sostituito dal generale Simovic, e la firma di un patto di reciproca assistenza tra la Jugoslavia e la Gran Bretagna da contrapporre, evidentemente, alla minacciosa presenza italo-tedesca.

L'Italia di Mussolini non aveva mai messo da parte il peso della sua presenza e delle sue intenzioni non certo benigne, dando asilo agli ustascia croati che con vari attentati terroristici in patria e all'estero erano una costante minaccia per il regno jugoslavo.

Inoltre il contenzioso di confine tra l'Italia e la Jugoslavia veniva sfruttato dal regime fascista per alimentare una politica di contrapposizione che dava un certo fastidio ai dirigenti jugoslavi.
Per dar maggiormente corpo alla presenza italiana al confine con la Jugoslavia fu schierata una intera armata formata dalle migliori truppe e unità dell'esercito a guardia del confine cosiddetto Giulio che da Fiume fino a Tarvisio, attraverso 220 Km, separava i due paesi.

Anche il fronte albano-jugoslavo, nonostante il conflitto in corso contro la Grecia, era presidiato da un Corpo d'Armata e da varie forze che, sebbene non molto consistenti, non venivano trasferite altrove.

Le ostilità tra l'Italia e la Jugoslavia scoppiano il 6 Aprile 1941. L'11 Aprile si unisce la Germania con un attacco dalla Stiria e dalla Carinzia; a questi si aggiungono poi l'Ungheria e la Bulgaria.

Le forze italiane sul fronte Giulio sono così composte:

2a ARMATA

V Corpo d'Armata (Divisioni Sassari, Lombardia, Bergamo).
VI Corpo d'Armata (Divisioni Friuli, Sassari, Assietta).
XI Corpo d'Armata (Divisioni Re, Isonzo, Ravenna).
Corpo d'Armata Autotrasportabile (Divisioni Pasubio, Torino, Littorio).
Corpo d'Armata Celere (1a, 2a e 3a Divisione Celere).

Sul fronte albano-jugoslavo le forze italiane erano le seguenti:
9a ARMATA (con il XXVI e III C.A. non impegnati nelle operazioni contro la Jugoslavia)
Settore «Librazhd» (Divisioni Arezzo, Firenze, Pinerolo, Cuneense).
XIV Corpo d'Armata (Divisione Puglie; Firenze, dal 14 Aprile).
XVII Corpo d'Armata Corazzato (Divisioni Centauro, Messina, Marche).

Il 9 Aprile veniva sciolto il settore Librazhd e costituita la Colonna Nasci.
Colonna Nasci (Divisione Firenze, Cuneense , 7° Regg. Lancieri Milano e la Divisione Pinerolo in riserva).

La divisione Cuneense, si trova nel settore di Librazhd, dove queste sono date degli avvenimenti più significativi:

- 10.4.41 La colonna Nasci riprende l'avanzata procedendo su due scaglioni. La Firenze e il 7° Lancieri, a prezzo di notevoli perdite, riescono ad occupare un tratto di confine.

- 11.4.41 Riprendono l'iniziativa gli jugoslavi ma i risultati sono scarsi.

- 12.4.41 Reparti italiani, travolte le ultime resistenze, entrano a Dibra.


 

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